LA CASA CONTADINA


La casa contadina

La casa, un’antica abitazione rurale risalente in alcune sue parti al 1600, presenta la vita quotidiana e il lavoro contadino friulani di un’epoca che va dalla fine dell'Ottocento fino agli anni cinquanta circa del Novecento (prima cioè dei grandi cambiamenti avvenuti dagli anni 60 in poi, nella vita e nel lavoro).

Il nome, Cjase Cocèl, è riferito alla famiglia Chiarvesio, (soprannome Cocèl) che per lunghi anni vi ha abitato.

Il visitatore trova una casa viva con i suoi ambienti: la cucina, le camere, la cantina, il granaio, l’aia, la stanza da lavoro e persone che eseguono le varie lavorazioni con antichi attrezzi: il cestaio (zeâr), il fabbro (fari), il mugnaio (mulinâr), l’arrotino (gue), la donna che fila la lana (filandere) e le merlettaie.

Legate all’ economia familiare sono le attività riguardanti l’abbigliamento, specialmente femminile: dalle varie fibre tessili al telaio per la tessitura. In questo settore si inserisce l’attività del merletto a tombolo, peculiarità fagagnese. Dell’antica scuola è stata ricostruita l’aula, ne è documentata la storia con fotografie, corrispondenza, attestati, diplomi, campionari.

Con particolare cura è stato realizzato, a fianco della casa, un piccolo podere, nel quale sono piantumati il viale centrale di gelsi (necessari per l’allevamento del baco da seta), sei filari di viti con i vitigni consueti della viticoltura friulana e vari tipi di ortaggi.

Nel piazzale antistante il museo sono collocati la tettoia per la trebbia, il mulino, la fucina; di fronte, una nuova ala di recente costruzione ospita al piano terra l'osteria, i cui arredi provengono da antiche osterie locali e  la latteria, perfettamente funzionante, dove viene effettuata la lavorazione del formaggio con il metodo delle caldaie a fuoco mobile. Al primo piano ci sono l'aula scolastica e la mostra permanente sulla fabbricazione della ruota, mentre al secondo piano vi è la sezione dedicata all'apicoltura.

La nuova costruzione documenta inoltre un tipo di copertura dei tetti, con la paglia di segale, che fino agli inizi del '900 era utilizzata ancora nei rustici dei nostri paesi.

Questa area esterna, che arricchisce e completa il muse, con le attività artigianali e di vita sociale, che interagivano con l'attività dei contadini, è racchiusa da un prezioso muro di pietre che costeggia la strada all'interno del quale ha trovato posto un filare di gelsi.


Ambienti della casa


La cucina

La cucina era il locale dove si svolgeva la vita domestica della famiglia friulana, la parte più importante della casa...

Elemento fondamentale e caratterizzante della cucina friulana è il fogolâr , anche se sembra che tale struttura si sia diffusa solo negli ultimi secoli. Infatti nelle prime case friulane il focolare era costituito da quattro legna...

Attigua alla cucina o appena sotto il livello di questa, raggiungibile mediante alcuni gradini, c'era la dispensa (il camarin o stanzein) posta quasi sempre in un sottoscala...

Nella camera il mobilio è essenziale: il letto (jet) poteva essere a due piazze o come quello del museo a una piazza e mezza , il cassettone (l'armâr), i comodini (i laterâi) la culla di legno (scune alte) o di vimini, la cassapanca per il corredo (casse)...

La stanza da lavoro (stanzie dai imprescj) era il laboratorio del contadino, dove eseguiva piccole riparazioni e teneva molti utensili adoperati nei campi (roncole, falciole, falcetti), nella vigna...

Parte vitale della casa-azienda contadina friulana era la stalla (stale) non solo quale ricovero di animali domestici (mucche, buoi, manze, vitelli), ma anche luogo di incontro della famiglia o di più famiglie del borgo nelle sere d'inverno...

La cantina del museo è stata allestita con reperti provenienti da antiche cantine smantellate.

Qui troviamo tutti gli attrezzi necessari alla vinificazione.

Nella casa contadina, le arie è lo stanzone dove si tengono al riparo i carri ed altri attrezzi rurali.

Il luogo, caratterizzato da un'ampia...

Il granâr è il sottotetto delle case rustiche e si chiama così anche indipendentemente dalla specifica destinazione. E' detto anche cjast, blavâr, solâr.

E' il locale della casa adibito alla conservazione...

Il mulino del museo è stato costruito agli inizi del Novecento per macinare il granoturco ad uso alimentare e ricavarne farina per polenta e crusca per alimentazione animale.

E' azionato ad energia elettrica e...

La fucina è la bottega del fabbro e del maniscalco. Nella stanze dalle pareti annerite dal fumo c'è le fusine, un focolare con mantice (fol, soflon), dove fra i carboni ardenti il fabbro arroventa il ferro da battere...

Un tempo l’osteria era il luogo dove si trovavano gli uomini per  bere un taj di vin, giocare a carte o a morra..

Ma era anche il luogo dove avvenivano i patti...

Le latterie sociali in Friuli sin dalla fine dell’800, hanno apportato un notevole miglioramento alle stentate condizioni di vita delle genti dei borghi rurali. Non solo un miglioramento alimentare, ma...

Gran parte del materiale attualmente custodito nel laboratorio dedicato alla ruota proviene dalla bottega di Marcellino D' Angelo di Rodeano Basso.

Sono pochi gli artigiani rimasti che possono...

I banchi di legno a due posti con la ribalta da sollevare  il buco per il calamaio e i calamai di ceramica  con l’inchiostro, la stufa di terracotta, i grembiuli neri appesi in fondo all’aula, la lavagna di legno, il pallottoliere...

Lungo il percorso il visitatore trova esposti svariati materiali, attrezzature apistiche e prodotti dell'apicoltura (es. miele, polline, pappa reale, cera, propoli), nonché cartelloni esplicativi dei diversi temi...