ORIGINE DEL MUSEO


All'inizio degli anni '80 fu istituito il Comitato esecutivo per le celebrazioni del millenario di Fagagna composto da Elia Tomai (Sindaco), don Dino Mantoani (Parroco),  Italo Missana (Presidente della Pro Loco), Giulano Bianco  e Giuseppe Miotti (Consigliere comunale). 

Tra le numerose iniziative messe in programma si costituì il Comitato per la mostra del lavoro e degli attrezzi agricoli della zona di Fagagna, la cui finalità era raccolta di oggetti e memorie legate al mondo contadino.

Da questo lavoro di raccolta nacque l' idea di un' esposizione. Venne inaugurata così, il 9 settembre 1984, la mostra :"Civiltà contadina: oggetti di un mondo scomparso. Contributo per la storia degli usi e costumi locali".

Gli spazi per l' allestimento della mostra sulla civiltà contadina vennero ricavati nelle sale di Palazzo Picco, ricreando dei settori in grado di rappresentare l' aia, la stalla, il granaio, i mestieri, la casa e i lavori femminili, il corredo, la tessitura e la cantina.

Gli oggetti furono contestualizzati attraverso la riproposizione di ambienti, come il focolare, la bottega del fabbro e quella del falegname. 

La mostra riscosse fin da subito un grande interesse, tanto che agli organizzatori si prospettò l' idea di pensare alla nascita di un museo a Fagagna. 

Così, il 9 ottobre 1994 in via Lisignana venne inaugurato il Museo della vita contadina "Cjase Cocèl".