In questa sezione sono esposti esempi di abbigliamento e di biancheria maschile, femminile e infantile, corredati da schede didattiche e documentazioni fotografiche.
Abbigliamento femminile: l'abito dei primi decenni del XIX secolo conserva i suoi elementi tradizionali: gonna arricciata, maniche, busto ben foderato, la sottoveste è larga come la gonna arricciata e stretta in cintura, il grembiule è indossato sempre. Il fazzoletto da testa e da collo è usato ancora oggi dalla donne anziane.
Abbigliamento maschile: la maglia è il capo di biancheria più intimo, chiamata cucje, cioè lavorata a maglia, di cotone o di lana di agnello, senza maniche né bottoni, era indossata sotto la camicia.
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Abbigliamento infantile: dalla nascita, fino al compimento dell'anno, i bambini venivano tenuti in camera e per almeno due o tre mesi erano fasciati stretti con larghe fasce. Non avevano un corredino molto ricco. Quando cominciavano a camminare indossavano una vestina (cotule) uguale per maschi e femmine e sotto una maglietta con maniche lunghe e bottoncini ricavate dagli indumento degli adulti.
Camicia (cjamese) indossata sopra la maglia o direttamente sulla pelle, era di cotone o di lana, lunga fino al ginocchio, dietro quattro dita di più.
Mutande (mudantes) entrate nell'uso abbastanza tardi, erano rare tra la popolazione meno abbiente, di tela pesante o di flanella, sostenute in vita da una fascia di stoffa. Lunghe fino alla caviglia.
Gilèt indossato sopra la camicia talvolta era della stessa stoffa della giacca.
Giacca lunga di panno pesante ben chiusa la collo si portava d'inverno come cappotto.
Mantello (tabâr) di panno nero o marrone con il colletto, poteva essere lungo fino al ginocchio o alle caviglie.
Pantaloni (bregons) di tela grezza, quando faceva freddo se ne indossavano due paia i più pesanti direttamente a contatto con la pelle.