Canapa e lino erano coltivati in Friuli dalla pianura a oltre mille metri di altitudine. In molte famiglie si tenevano piccoli appezzamenti coltivati a canapa. Il lino era lino nostrano e abbastanza grezzo, era coltivato in prossimità delle zone umide.
Canapa e lino avevano tempi diversi di semina e di raccolta, ma erano analoghi i procedimenti e uguali gli strumenti adoperati per liberare le fibre dalla parte legnosa. Le operazioni riguardanti l'utilizzazione della lana si effettuavano in ambito domestico; soprattutto nei momenti di recessione molte famiglie tenevano una o due pecore per ricavare la lana da filare in casa.
La tosatura avveniva una o due volte l'anno con le forbici apposite, la lana del dorso e delle spalle più lunga e pulita si filava senza preventiva lavatura, mentre quella delle gambe, più sporca e scadente veniva prima lavata e poi cardata.
La tessitura casalinga, esercitata nel secolo scorso da tessitori che lavoravano a domicilio, diminuisce continuamente d'importanza, lasciando già alla fine del XX secolo il posto ai grandi stabilimenti. Testimonianze orali ci hanno segnalato la presenza di alcuni tessitori operanti a Fagagna, in casa propria, a cui la gente si rivolgeva soprattutto per la realizzazione di tela per lenzuola in canapa e lino o solo canapa.